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Quadrupedi
e spirali

Le pitture rupestri preistoriche
della Balma del Capretto di Croveo
Quadruped animals
and spirals

Croveo, Balma del capretto
(Shelter of the Baby Goat
),
prehistoric rock paintings

La Balma dei Cervi di Crodo non è l'unica pittura rupestre preistorica delle valli ossolane: non molto lontano, il riparo della Balma del Capretto di Croveo (Baceno) ospita interessanti figure dipinte in rosso, ormai quasi invisibili.

L’appellativo è recente: la scoperta è stata favorita dalla presenza, all'interno del riparo, di un capretto che si distingueva dagli altri del gregge per le sue due paia di corna.

Tra le figure si distinguono due piccoli quadrupedi schematici, probabilmente un cane che attacca uno stambecco, una grande figura ad intreccio e una spirale, unica tra e pitture rupestri di tutto l'arco alpino.

Andrea ARCÀ, Angelo Eugenio FOSSATI

cooperativa archeologica Le Orme dell'Uomo, Valcamonica
Footsteps of Man archaeological society, Valcamonica
(translated by Marisa D. Giorgi)

The Balma dei Cervi in Crodo is not the only prehistoric painted shelter within the Ossola valleys: not far away, is the Balma del Capretto (the Shelter of the Baby Goat) in Croveo (Baceno) in which interesting figures painted in red are found, now almost invisible.

The name, Balma del Capretto, is recent and influenced by the presence, inside the shelter, of a baby goat, at the time of its discovery, which stood out from the other goats in the herd due to it having two pairs of horns.

Among the figures are two small schematic quadrupeds (four legged animals), probably a dog attacking an ibex, also a large interweaving figure and a spiral, unique among the rock paintings across the Alps.

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del Museo Virtuale
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L'area delle valli ossolane è una delle più ricche nell'arco alpino per quanto riguarda le pitture rupestri preistoriche. Oltre alla Balma dei Cervi di Crodo, sono infatti presenti i ripari della Balma del Capretto di Croveo, nel territorio di Baceno, e del Balm 'dla Vardaiola all'Alpe Veglia (Varzo), quasi al confine con la Svizzera.

La parete dipinta della Balma del Capretto, inedita sino al 2020, è stata scoperta nel 2013 dalle guide escursionistiche Sonia Vella e Filippo Pirazzi e segnalata alla Soprintendenza Archeologica da Elena Poletti Ecclesia, direttrice del Civico Museo Archeologico di Mergozzo.

L’appellativo è recente, così come quello della Balma dei Cervi di Crodo, in quanto in occasione del rinvenimento era presente all'interno del riparo, insieme al suo gregge, un capretto che si distingueva per avere due paia di corna.

Balma del Capretto, tour virtuale
Balma del Capretto, virtual tour

Il riparo si apre lungo un versante montano della valle Devero (Alpi Lepontine) roccioso e particolarmente scosceso; situato in un punto molto panoramico e quasi a strapiombo sul fondovalle, è esposto a sud sud-est; si presenta come un ampio riparo situato alla base di una falesia verticale aggettante; persistenti e copiosi i gocciolamenti da stillicidio.

Le pareti sono di gneiss (serizzo) dell’Unità Antigorio.

La superficie rocciosa che ospita le pitture è ricoperta da croste calcaree – a venature verticali ondulate bianche, bianco-giallastre e marrone chiaro – classificabili come travertini di origine meteorica, formatisi per la precipitazione di carbonato di calcio dalle acque sorgive. Le pitture sono state eseguite sulle parti concrezionate, che offrono uno sfondo più chiaro e regolare, e sono assenti – parti mancanti – nelle zone di scrostatura.

Il contesto archeologico non è noto: si può segnalare per la relativa vicinanza – 2,5 km in linea d’aria su di un altro versante – il rinvenimento occasionale presso l’alpe Pontigei di un frammento di ascia da combattimento in pietra verde con foro passante della piena età del Rame, reperto esposto al Museo Archeologico di Mergozzo.

Documentazione

Balma del Capretto, catalogo delle figure,
scheda A14
Balma del Capretto, catalogue of the figures,
record A14

Il progetto di documentazione e stato realizzato su incarico della SABAP-NO, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli, con il coordinamento scientifico di Francesco Rubat Borel.

Così come per la Balma dei Cervi di Crodo, la parete dipinta della Balma del Capretto di Croveo è stata accuratamente documentata dagli archeologi rupestri de Le Orme dell'Uomo, abbinando al rilievo iconografico manuale in scala 1:1 i tracciati ricavati da riprese fotografiche ravvicinate, sottoposte a filtri digitali per incrementare il contrasto e rendere visibile ogni dettaglio. Sono stati realizzati fotopiani zenitali ad altissima risoluzione, riprese panoramiche sferiche a fotomosaico e modelli digitali tridimensionali. L'analisi geomorfologica e petrografica è stata condotta da Dario Varrone e Miro Picatto, mentre le analisi dei pigmenti sono state realizzate da Maria Nicoli, del Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra dell’Università degli Studi di Ferrara; sono stati prelevati 6 campioni di crosta, con e senza pigmenti, sottoposti a spettroscopia RAMAN, XRF, EM-EDS e analisi al microscopio elettronico.

Cosa è raffigurato?

Sono presenti due settori istoriati: il settore A è popolato da 19 figure dipinte e due incise (la data 1629, l'anno di carestia che ha preceduto la peste del 1630), il settore B da una sola figura dipinta, una macula ovale.

Si distinguono due piccoli quadrupedi schematici con zampe verticali a pettine, probabile scena di cane che attacca da tergo uno stambecco, una grande figura ad intreccio di bande verticali e oglique (reticolo topografico? composizione di asce? motivo tessile, pettorale o collana?), un'incerta figura antropomorfa e una spirale destrogira a due volute e mezza, con due corte appendici alla base.

Le figure zoomorfe pettiniformi possono essere messe in relazione con le pitture dell’Abri Faravel (Freissinières, Alpi francesi meridionali, Parc National des Ecrins) e del Balm ‘dla Vardaiola, dove però il quadrupede cacciato non è lo stambecco bensì il cervo.

La spirale, molto rara anche nei ripari dipinti della penisola iberica, è un unicum per quanto riguarda le pitture rupestri dell’arco alpino.

I numerosi confronti spaziano dall'arte rupestre schematica della penisola iberica, del sud della Francia e dell'arco alpino occidentale all'arte megalitica, suggerendo una collocazione cronologica che vede come estremi da una parte il Neolitico Medio e il V millennio a.C., dall'altra la piena età del Rame e il III millennio a.C.


Museo Virtuale della Balma dei Cervi di Crodo,
tour virtuale e modelli 3D

Virtual Museum of of Shelter of the Deer, Crodo,
Virtual Tour and 3D models

Visita e Museo Virtuale

Così come la Balma dei Cervi, per l'estrema fragilità delle pitture la Balma del Capretto non può essere musealizzata e aperta ai visitatori. Anch'essa, pertanto, è ospitata all'interno del Museo Virtuale della Balma dei Cervi di Crodo, aperto 7 giorni su sette e 24 ore su 24, agevolmente consultabile sia da postazione fissa che da smartphone. Vi invitiamo a visitare il tour virtuale su queste pagine, www.balmadeicervi.it.

Andrea ARCÀ, Angelo Eugenio FOSSATI

cooperativa archeologica Le Orme dell'Uomo, Valcamonica
Footsteps of Man archaeological society, Valcamonica
(translated by Marisa D. Giorgi)

The prehistoric rock paintings in the area of the Ossola valleys are among the richest in the Alps. In addition to the Balma dei Cervi in Crodo, we may find the Balma del Capretto shelter in Croveo (Baceno) and the Balm 'dla Vardaiola shelter in the Alpe Veglia (Varzo), close to the border with Switzerland.

The painted wall of the Balma del Capretto, unpublished until 2020, was discovered in 2013 by the hiking guides Sonia Vella and Filippo Pirazzi and reported to the Archaeology Superintendence by Elena Poletti Ecclesia, director of the Civic Archaeological Museum of Mergozzo.

Pitture rupestri della Balma del Capretto, foto naturale e con manipolazione cromatica (DStretch)trattata
Balma del Capretto rock paintings, natural and colour manipulated (DStretch) picture

The name, Balma del Capretto, is recent, as well as that of the Balma dei Cervi: it was influenced by the presence, inside the shelter, of a baby goat, at the time of its discovery, which stood out from the other goats in the herd due to it having two pairs of horns.

The shelter lies on a rocky and particularly steep mountain slope of the Devero valley (Lepontine Alps); it is located at a very panoramic point, which overhangs the valley floor, with views to the south-south-east. The shelter is wide and located at the base of a jutting out vertical cliff; the dripping water is constant and copious.

The rock is gneiss, locally named serizzo, pertaining to the Antigorio Unit.

The rocky surface hosting the paintings is covered by a limestone crust - with wavy white, yellowish-white and light brown vertical veins - which can be classified as travertines of meteoric origin, sedimented thanks to the precipitation of calcium carbonate from the spring waters. The paintings were made along the encrusted surface, which offers a lighter and more regular background, and are absent - having missing sections - along the areas that have flaked off over time.

The archaeological context is unknown; if we consider its proximity we may cite the occasional find in the Pontigei Alp - a hamlet located on a facing slope about 2.5 km away in line of site - of a fragment of a fighting axe made of green stone with a hole in it. The axe dates from the Middle Copper Age and is currently displayed at the Archaeological Museum of Mergozzo.

Documentation

Pitture rupestri della Balma del Capretto, quadrupedi e spirale
Balma del Capretto rock paintings, 4 legged animals and spiral

The documentation project was carried out on behalf of the SABAP-NO, Superintendence of Archeology, Fine Arts and Landscape for the Provinces of Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola and Vercelli, with the scientific coordination of Francesco Rubat Borel.

As well as for the Balma dei Cervi at Crodo, the painted wall of the Balma del Capretto at Croveo has been carefully documented by the rock art archaeologists of the Footsteps of Man archaeological society, combining the tracing of the painted images in a scale of 1: 1 with the data obtained from close-up photographic images, that were subjected to digital filters to increase the contrast, through the use of chromatic decorrelation adjustments (DStretch software), to highlight otherwise invisible details.

High-resolution zenith panoramic photo processes have been used to create a 360-degree photomosaic panoramic shot and three-dimensional digital models. The geomorphological and petrographic analysis was conducted by Dario Varrone and Miro Picatto, while the pigment analyses were carried out by Maria Nicoli, of the Physics and Earth Sciences Department of the Ferrara University; six crust samples, with and without pigments, were taken, then subjected to RAMAN, XRF, EM-EDS spectroscopy and electron microscope analysis.

What is depicted?

Pitture rupestri della Balma del Capretto,
rilievo iconografico
Balma del Capretto rock paintings,
tracing

Two painted areas are present: sector A and B. The first one is populated by 19 painted and by 2 engraved figures (the date 1629, the year of famine that preceded the plague of 1630), sector B by a single painted figure, an oval macula.

There are two small schematic quadrupeds with vertical legs depicted like a comb, likely composition scene with a dog attacking an ibex from the rear, a large interlaced figure of vertical and oblique bands (a topographical grid? Composition of axes? Textile motif, breastplate or necklace?), a possible anthropomorphic figure and a two-and-a-half turns right-handed spiral with two short appendages at the base.

The comb-like zoomorphic figures can be related to the Abri Faravel (Freissinières, southern French Alps, Parc National des Ecrins) and to the Balm 'dla Vardaiola paintings, where the hunted quadruped, however, is not an ibex but a deer.

The spiral, very rare even among the painted Iberian shelters, is unique in the Alpine rock paintings.

The numerous comparisons that can be made include the schematic rock art of the Iberian peninsula, southern France and the western Alps, as well as megalithic art; the suggested chronology ranges from the Middle Neolithic, 5th millennium BC, to the Middle Copper Age, III millennium BC.

Visit and Virtual Museum

Due to the extreme fragility of the paintings, the Balma del Capretto is not open to visitors. Instead we have made it accessible inside the Museum of the Balma dei Cervi, which is open 7 days a week and 24 hours a day, easily accessible both from your computer and from your smartphone.

We invite you to join us on our virtual tour. Please follow the link www.balmadeicervi.it.


Crodo - Balma dei Cervi, Museo Virtuale - Virtual Museum, by Orme dell'Uomo-Footsteps of Man, Comune di Crodo
coordinamento scientifico SABAP-NO, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli

progetto realizzato con il contributo di - funded by Compagnia di San Paolo
Compagnia di San Paolo

progetto finanziato con L.190 23/12/2014, art.1, c.241, rimodulazione DM 28/1/2016 Esercizio Finanziario 2018
Ministero per i Beni e le Attività Culturali
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